Svalbard: come quest’arcipelago norvegese ai margini del Polo Nord da una remota ex città mineraria è diventato una nuova meta di viaggio imperdibile e tra le più ambite al mondo per gli amanti delle vacanze di lusso estreme?

Pochi luoghi sulla Terra sono più estremi delle Svalbard. Il suo insediamento più grande, Longyearbyen, abitato solo da 2.500 persone, si trova approssimativamente a metà strada tra la civiltà norvegese e il Polo Nord, sopra il 78° parallelo.

Gli abitanti passano gli inverni avvolti nell’oscurità totale e durante l’estate sono esposti a 24 ore di luce solare. Senza parlare di quanto le temperature minime raggiungono i -50 gradi.

In questo arcipelago ultra-remoto, ci sono più orsi polari che persone. È così sperduto nel nulla da ospitare la Banca Mondiale del Seme, dove vengono ospitati i semi umani poichè sufficientemente lontani dalla società civile da sopravvivere a un disastro nucleare o a a qualsiasi altro apocalisse.

E mentre compagnie di crociere come la Seabourn o la Hurtigruten hanno iniziato negli ultimi anni a solcare queste acque, i viaggiatori più avventurosi atterrano sull’unica pista dell’aeroporto delle Svalbard a Tromso che si trova a 1.000 chilometri di distanza e affrontano il resto del viaggio via terra o mare.

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Le Svalbard

L’arcipelago delle Svalbard è un gruppo di isole situato nell’oceano Artico, approssimativamente a metà strada tra la Norvegia continentale e il Polo Nord. Questo arcipelago appartiene amministrativamente alla Norvegia ed è composto da diverse isole, la più grande delle quali è Spitsbergen.

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Ecco alcuni highlight sull’arcipelago delle Svalbard:

Geografia: Le Svalbard sono caratterizzate da paesaggi mozzafiato, con montagne imponenti, ghiacciai, fiordi profondi e vasti territori ricoperti di neve e ghiaccio. La maggior parte delle terre sono coperte da ghiaccio permanente, con poche aree libere dal permafrost.

Clima: Il clima delle Svalbard è artico, con inverni estremamente freddi e estati relativamente fresche. Le temperature medie invernali possono scendere molto al di sotto dello zero, mentre in estate possono raggiungere livelli appena sopra lo zero.

Fauna: Nonostante le dure condizioni ambientali, le Svalbard ospitano una varietà di vita selvatica unica, tra cui orsi polari, renne, volpi artiche, foche e molte specie di uccelli marini. Gli orsi polari sono forse gli animali più iconici dell’arcipelago.

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Insediamenti: Il principale insediamento delle Svalbard è Longyearbyen, situato sull’isola di Spitsbergen. È qui che si trova la maggior parte della popolazione dell’arcipelago, con una comunità multiculturale composta principalmente da lavoratori norvegesi e stranieri che operano nell’industria mineraria, nella ricerca scientifica e nel turismo.

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Ricerca scientifica: Le Svalbard sono un importante centro di ricerca scientifica, con numerosi istituti di ricerca che studiano una vasta gamma di argomenti, tra cui clima, biologia marina, geologia e astronomia. La posizione remota e l’ambiente unico delle Svalbard offrono agli scienziati opportunità uniche per condurre studi e esperimenti.

Turismo: Negli ultimi anni, le Svalbard sono diventate sempre più popolari come destinazione turistica, attraggono visitatori desiderosi di esplorare i paesaggi artici e avvistare la fauna selvatica sperimentando la vita estrema nell’Artico. Le attività più popolari includono crociere in barca, escursioni sui ghiacciai, avvistamenti di balene e, naturalmente, avventure in gommone per avvistare gli orsi polari.

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Complessivamente, l’arcipelago delle Svalbard è un luogo unico e affascinante, ricco di storia e immerso nalla natura più selvaggia.

In questa landa desolata e spietata dove ci sono più orsi polari che persone non viene certo da pensare che si possano trovare lusso e comfort.

E invece, un numero crescente di alberghi e ristoranti sempre più lussuosi, ha reso l’accesso a questo paesaggio gelido ma indiscutibilmente sublime non solo fattibile ma addirittura confortevole.

Oggi ci sono sei hotel – dal Svalbard Hotel The Vault (la più recente apertura dell’area) all’Isfjord Radio Adventure Hotel (una torre radio remota trasformata in sistemazione unica). Ci crediate o no, c’è persino un Radisson.

La principessa di Norvegia fuori dalle Svalbard

La Principessa di Norvegia saluta alcuni dei bambini che sono venuti a incontrarla fuori dalla Biblioteca Pubblica di Longyearbyen

Spitsbergen – la più grande isola dell’arcipelago delle Svalbard

Nelle Svalbard, durante i mesi estivi, è praticamente garantito vedere gli orsi polari. Partecipare a una crociera esplorativa è praticamente d’obbligo, partendo da Longyearbyen si naviga intorno all’arcipelago delle Svalbard nelle zone frequentate dagli orsi.

La maggior parte delle spedizioni avvista regolarmente da 6 a 10 orsi, anche se, in giornate particolarmente fortunate, gli avvistamenti possono arrivare anche a qualche decina. Se si vogliono vedere gli orsi camminare sui ghiacci, allora l’inizio della stagione estiva è il periodo migliore.

Gli avvistamenti nel ghiaccio marino avvengono di solito dalla nave principale mentre gli orsi sulla terraferma vengono generalmente avvistati durante le escursioni in zodiac. Se viene avvistato un orso durante uno sbarco, si torna di corsa agli zodiac e lo osserva da una distanza sicura di circa 50 metri.

La storia del Funken Lodge riflette la storia stessa delle Svalbard.

Ma l’evoluzione della regione da città mineraria inospitale a polo turistico è forse meglio rappresentata dal Funken Lodge, un boutique hotel di 88 camere situato ai piedi di un pozzo minerario da tempo dismesso.

L’edificio fu originariamente eretto per ospitare lo staff amministrativo dell’operazione mineraria durante gli anni ’50 e rimase adibita a tale scopo fino al 1993 quando la Hurtigruten Svalbard, un tour operator delle isole, acquistò l’edificio. Si dovette però aspettare fino al 2017 per vedere una ristrutturazione che creò qualcosa di simile a quello che si vedo qui oggi cioè, il miglior hotel della regione.

Le tariffe per le sue suite junior si aggirano intorno ai 350 euro a notte e offrono una comoda vasca da bagno e un’accogliente area salotto rivestita in velluto. L’aredamento degli interni può essere classificato come scandinavian chic e presenta boiserie e pavimenti in legno, mobili in pelle coperti di pellicce, illuminazione anni ’50 e un camino a gas.

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È concepito per essere un abbraccio caldo, un luogo in cui riscaldarsi dopo una giornata di slittino con i cani, motoslitte, escursioni sui ghiacciai e avvistamenti di orsi polari. Gli ospiti qui si tolgono le scarpe quando entrano nell’hotel e le sostituiscono con eleganti pantofole di lana, una tradizione che risale ai giorni della miniera di Longyearbyen.

La regione è ricca di deliziose opportunità gastronomiche. Originariamente, il Funken Lodge includeva un poligono di tiro al coperto accanto a una cantina del vino, e anche se ora il poligono è stato abbandonato, l’hotel conserva comunque una delle selezioni di champagne più grandi e rare del Circolo Polare Artico. Il ristorante elegante della locanda, Funktionaermessen, offre ingredienti come granchio reale, caviale e salmerino artico con tartufo, serviti con champagne o cocktail dal bar omonimo della locanda. Gli abitanti del posto considerano i suoi i drink migliori della città, con cocktail come il John M. Longyear, che prende il nome dal fondatore della città (a base di vodka, espresso, pepe e cioccolato).

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Ma l’esperienza culinaria più esclusiva dell’insediamento è senza dubbio Huset. All’interno di un edificio che un tempo ospitava un centro comunitario, un ufficio postale, un ospedale e una scuola, gli ospiti possono gustare un pasto di 16 portate che nulla ha da invidiare ai migliori ristoranti nordici. Qui si inizia con un piatto di salumi artici di renna serviti in un modo coreografico su taglieri fatti con il palco delle renne. I commensali vengono colpiti da sapori intensi e decisi, in particolare la foca di Svalbard su una frittella di ceci con mirtilli. Altri piatti creativi includono una versione del fish and chips senza sprechi usando il merluzzo locale e il super tenero fagiano di Svalbard con mirtilli artici.

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Il Funken Lodge regala viste mozzafiato. “A parte le succulente carni, non tutti conoscono alcuni ingredienti locali come funghi e acetosella di montagna, prodotti della terra di cui siamo orgogliosi di raccogliere durante la nostra brevissima estate”, afferma Alberto Lorenzo, chef capo di Huset. “Alcuni piatti sono serviti su pietre, ossa, corna o fossili con milioni di anni di storia, il che contribuisce anche a rendere l’esperienza unica”.

Huset accompagna le sue cene con vino dalla sua ben fornita cantina che conta ben oltre 15.000 bottiglie, una delle più grandi collezioni della Scandinavia. Per i non bevitori le portate si possono abbinare con kombucha fatta in casa, succhi scandinavi e tè che ripropongono i profumi della regione.

Nonostante tutte queste coccole artiche a un certo punto bisogna pur uscire. La stretta strada principale di Longyearbyen è fornita di comodità quotidiane come un supermercato, un ufficio postale, ristoranti e negozi di souvenir, oltre a qualche hotel tra quelli già citati.

Impossibile tralasciare di fermarsi uper un attimo di shopping  al negozio Skinnboden per completare il look da cowboy artico con cappelli trapper in pelliccia di volpe, stivali tradizionali norvegesi in pelle di mucca, gioielli d’argento con le effigi degli orsi polari e guanti in pelle di foca su misura. Bisogna ricordarsi che i regolamenti doganali di alcuni paesi stabiliscono che i viaggiatori non possano portare prodotti artigianali fatti con mammiferi, come la foca, a casa. Quindi meglio informarsi prima.

Il villaggio di Longyearbyen inaspettatamente offre una notevole esperienza di shopping gastronomico. Infatti, qualche porta più in là si trova Freune, il posto più gettonato per il pranzo in città, qui il latte chai e le torte fatte in casa sono la soluzione ideale al tagliente clima polare. Freune anche il produttore di cioccolato più settentrionale del mondo, dove sapori come il chai, il cognac di Svalbard e il peperoncino vengono utilizzati nel laboratorio nel retro del negozio

E se, durante le escursioni non avete visto l’orso polare non preoccupatevi; Freune realizza magnifici orsi polari di cioccolato bianco. È un’alternativa deliziosa e innocua alla realtà e anche il souvenir fatto a mano perfetto da portare da una delle destinazioni più strabilianti al mondo.