C’è un momento in cui il viaggio smette di essere solo un trasporto da un luogo all’altro e diventa un’esperienza mitica, una narrazione che si scrive con linfa di emozioni, dettagli spettacolari e atmosfere sospese.
È in quel momento che entra in gioco la vera essenza dell’hotellerie di lusso: un mondo dove ogni struttura non è semplicemente un posto dove dormire, ma un luogo dell’anima, pronto a ispirare, avvolgere, sorprendere.
Abbiamo raccolto venti indirizzi unici, eccellenze che rappresentano l’eccellenza dell’ospitalità in giro per il globo. Qui, il lusso non è mai ostentato ma sussurrato: in architetture disegnate come gioielli, nei corridoi che sanno di storia, nei servizi calibrati al millimetro, nell’accoglienza che fa battere il cuore di chi entra.
Parleremo di hotel che sono stati scenari di storie leggendarie – come il Badrutt’s Palace che ospitò Aristotele Onassis a St. Moritz, dove sembra che ogni tavolo abbia ancora l’eco degli applausi al piano bar – passando per santuari tropicali, rifugi tra i grattacieli, palazzi coloniali trasformati in eterni rifugi d’élite.
Ogni destinazione qui raccontata possiede un uomo o una donna, una leggenda o un aneddoto, un dettaglio che la rende… unica.
È un invito. A viaggiare con la mente. A sognare. A lasciarsi trasportare da un racconto fatto di desiderio, stile e bellezza.*
The Lover’s Deep Luxury Submarine Hotel – St. Lucia
Sì, hai letto bene. Un hotel sottomarino. Si dorme sul fondo del mar dei Caraibi, in una suite subacquea completamente personalizzata. Prezzo? Circa 150.000 $ a notte.
Hotel President Wilson – Royal Penthouse Suite, Ginevra, Svizzera
Affacciata sul Lago di Ginevra e il Monte Bianco, questa suite da 12 camere offre sicurezza da capi di stato e un pianoforte Steinway. 80.000 $ a notte.
The Mark Hotel – Penthouse, New York City, USA
La più grande suite alberghiera degli Stati Uniti: 1.100 m², una terrazza con vista su Central Park e uno chef stellato a disposizione. Prezzo? Circa 75.000 $ a notte.
Hotel Martinez – Penthouse Suite, Cannes, Francia
Una terrazza di 1.000 m² affacciata sulla Croisette, mobili in stile art déco, opere d’arte originali e… la privacy più totale. 60.000 $ a notte.
The Palms – Empathy Suite, Las Vegas, USA
Progettata da Damien Hirst, è un’opera d’arte abitabile. Include due piscine, un bar da 13 posti e pillole giganti alle pareti. 100.000 $ a notte.
The Plaza – Royal Suite, New York City, USA
Lusso old-school con candelabri di cristallo, ascensore privato e una biblioteca. Prezzo: 40.000 $ a notte.
Burj Al Arab – Royal Suite, Dubai, Emirati Arabi Uniti
Oro 24 carati ovunque, letti rotanti, scala interna in marmo, servizio maggiordomo h24. Il prezzo? Circa 30.000 $ a notte.
Laucala Island Resort – Delana Hilltop Estate, Fiji
L’isola è privata, e questa villa è la più esclusiva. Vista a 360°, piscine multiple, chef e autista personale. 55.000 $ a notte, su invito.
Four Seasons – Ty Warner Penthouse, New York City, USA
Vetri da pavimento a soffitto con vista a 360° su Manhattan, un concierge personale, bagno con cascata. 50.000 $ a notte.
Raj Palace – Presidential Suite, Jaipur, India
Ex residenza reale trasformata in hotel museo. Pavimenti d’oro, ascensore privato, teatro interno. Circa 45.000 $ a notte.
The Ritz-Carlton – Suite Ritz-Carlton, Tokyo, Giappone
Viste ineguagliabili sul Monte Fuji, arredi giapponesi minimal-chic, bagno con pareti trasparenti su skyline notturno. 25.000 $ a notte.
Cheval Blanc Randheli – Owner’s Villa, Maldive
Un’isola nell’isola. Accessibile solo in barca privata, include spa, cinema e team dedicato. 50.000 $ a notte.
The Penthouse – Faena Hotel, Miami Beach, USA
Design teatrale, marmi pregiati, affaccio diretto sull’oceano e uno staff su misura. 50.000 $ a notte.
Necker Island – Richard Branson’s Private Island, Isole Vergini Britanniche
Intera isola privata, 20 ospiti massimo, uno staff di 100 persone. Prezzo: da 105.000 $ a notte.
Aman Tokyo – Aman Suite, Tokyo, Giappone
Minimalismo zen, bagno con vasca in pietra con vista città, biblioteca privata, servizio inarrivabile. 30.000 $ a notte.
Villa La Cupola Suite – The Westin Excelsior, Roma, Italia
La suite più grande d’Italia, cupola affrescata, jacuzzi con vista sui tetti romani, spa interna. 30.000 $ a notte.
Mandarin Oriental – Suite Mandarin, Bangkok, Thailandia
Terrazza con vista sul fiume Chao Phraya, maggiordomo personale, pavimenti in teak intagliato a mano. 20.000 $ a notte.
Badrutt’s Palace – Hans Badrutt Suite, St. Moritz, Svizzera
Chalet da re nel cuore delle Alpi, caminetti in pietra, legni nobili e servizio regale. 25.000 $ a notte.
One&Only Gorilla’s Nest – Rwanda
Immerso nella foresta dei gorilla di montagna, con spa nel verde, cucina gourmet africana e guide naturaliste private. +20.000 $ a notte.
The Bulgari Villa – Bulgari Resort Dubai, UAE
Una villa sull’acqua con spiaggia privata, giardino, piscina e vista sulla skyline. Interni disegnati da Antonio Citterio. 20.000 $ a notte.
Lusso oltre il prezzo: un’esperienza che va oltre ogni immaginazione
Cifre a sei zeri, certo. Ma chi ha vissuto almeno una notte in questi luoghi giura che il vero valore non sta nei materiali, bensì nelle sensazioni. Nella luce che entra al mattino da una vetrata su Manhattan, nel silenzio ovattato di un’isola privata, nel profumo del legno antico di un palazzo indiano… o in un cocktail servito a bordo piscina mentre il sole scende dietro l’Oceano Indiano.
Perché il lusso vero non si misura in metri quadri o stelle, ma nella capacità di farti sentire – anche solo per un attimo – al centro del mondo.
E forse anche un po’ al di sopra di esso.
Ma questi alberghi offrono anche molto altro
1. The Lover’s Deep Luxury Submarine – Saint Lucia
Non è un hotel. È un’idea estrema di isolamento, romanticismo e avventura, trasformata in realtà. The Lover’s Deep è un sottomarino che si trasforma in rifugio galleggiante, lontano da ogni rotta battuta, nel cuore profondo dei Caraibi. Non ha una lobby, non ha corridoi né piani: è un microcosmo privato sotto il livello del mare, dove la luce è filtrata dalle onde e il tempo sembra fermarsi.
Qui l’atmosfera è sospesa, surreale. Tutto è studiato per creare connessione con il mare e disconnessione dal mondo, in un equilibrio perfetto tra lusso estremo e silenzio totale. Si mangia cibo gourmet cucinato a bordo, si brinda osservando banchi di pesci, si dorme cullati dal blu profondo. Una vera rarità nel mondo dell’hôtellerie.
Frequentato da star hollywoodiane in cerca di anonimato e da collezionisti di esperienze irripetibili, questo hotel mobile ha una sola regola: non rivelare dove ti trovi.
2. Hotel President Wilson – Ginevra
Sulle rive del Lago di Ginevra, questo hotel è l’essenza della diplomazia svizzera trasformata in ospitalità di altissimo livello. L’eleganza è sobria, quasi invisibile a prima vista: nessun effetto speciale, nessuna spettacolarizzazione. Solo armonia, sicurezza, comfort assoluto e uno staff che opera con la precisione di un’orchestra sinfonica.
L’Hotel President Wilson è un punto fermo per viaggiatori d’élite, capo di Stato, dignitari, ambasciatori, e CEO internazionali, che qui trovano riservatezza totale e un servizio che anticipa i bisogni. Le aree comuni trasmettono una tranquillità composta, quasi istituzionale, e i ristoranti sono noti per la loro cucina franco-mediterranea raffinata.
Una curiosità? I suoi spazi sono regolarmente scelti per incontri diplomatici ad alto livello, e molti trattati internazionali sono stati firmati… tra un aperitivo sul lago e un tè del pomeriggio.
3. The Mark – New York City
The Mark è l’indirizzo segreto di chi conta davvero a Manhattan. È il lusso silenzioso dell’Upper East Side, a due passi da Central Park, ma lontano anni luce dal caos della Fifth Avenue. Il design porta la firma di Jacques Grange: uno stile contemporaneo, giocoso e colto, che mescola rigore francese e comfort americano.
La lobby è una galleria d’arte vivente. Il ristorante, guidato da Daniel Humm, è un salotto per creativi e decision maker. L’atmosfera? Un mix elegante di understatement e mondanità discreta. Qui ci si sente parte di qualcosa, ma senza mai doverlo dimostrare.
Durante la settimana del Met Gala, il The Mark si trasforma nel quartier generale delle star della moda: da Gigi Hadid a Kendall Jenner, da Rihanna a Anna Wintour. Anche Barack Obama ci ha dormito.
Il suo segreto? Uno staff capace di trasformare la routine in rituale e la privacy in arte.
4. Hotel Martinez – Cannes
Affacciato sulla leggendaria Croisette, l’Hotel Martinez è una vera icona della Riviera francese. La sua facciata bianca in stile art déco è un biglietto da visita senza tempo, e al suo interno si respira ancora il glamour della Belle Époque mescolato al fascino del cinema.
Martinez non è solo un hotel: è un’istituzione. Il luogo dove Cannes diventa mitologia vivente. Gli ospiti arrivano su limousine, salgono la scalinata rossa, si mischiano tra champagne e flussi di flash. E poi scompaiono dietro tende bianche che custodiscono conversazioni riservate, decisioni artistiche, storie d’amore e affari milionari.
L’atmosfera è vivace ma impeccabile. D’estate, la spiaggia privata è un teatro sul mare dove si alternano attori, registi, modelle e grandi famiglie europee. Il ristorante Palme d’Or (una stella Michelin) è una celebrazione dell’alta cucina francese.
Una curiosità? Ogni anno durante il Festival, l’hotel viene prenotato quasi per intero da studi cinematografici e maison di moda che lo trasformano in uno scenario perfetto per party segreti e incontri memorabili.
5. The Palms – Las Vegas
The Palms non è solo un hotel. È una dichiarazione d’intenti nel cuore della città più teatrale d’America. In un universo dove tutto brilla, The Palms riesce a brillare di più, fondendo arte contemporanea, night life di altissimo livello e un’anima decisamente fuori dagli schemi.
La sua identità è fluida, eccentrica, spettacolare. Le opere di Damien Hirst e Jean-Michel Basquiat punteggiano gli spazi comuni, il casinò è tra i più eleganti della Strip, e i rooftop bar sembrano set di videoclip.
Ogni esperienza qui è progettata per essere memorabile, fotografabile, condivisibile.
È uno degli indirizzi preferiti di celebrità del mondo hip-hop, influencer internazionali, artisti e star della NBA. Pare che Cardi B e Drake abbiano festeggiato qui più di un compleanno, e che Elon Musk abbia una preferenza per i suoi spazi più discreti.
La vera forza di The Palms? Trasformare ogni soggiorno in uno show privato, dove il cliente è anche protagonista.
6. The Plaza – New York City
Entrare al Plaza è come entrare in un romanzo. Anzi, in più romanzi: da Il grande Gatsby a Mamma ho perso l’aereo, il Plaza è la quintessenza del lusso newyorkese narrato, vissuto e celebrato. Si affaccia sulla Fifth Avenue, proprio dove Manhattan mostra il suo volto più elegante e teatrale.
L’atmosfera è da palazzo europeo trapiantato nel cuore pulsante dell’America. I soffitti sono alti, i lampadari brillano come diamanti, e ogni dettaglio – dal servizio al tè pomeridiano nella Palm Court – è un piccolo rito. Il Plaza è la scelta naturale per chi vuole essere nel cuore della città… ma sopra di essa.
Frequentato da icone di ogni epoca – da Truman Capote a Marilyn Monroe, da Beyoncé a Jay-Z – il Plaza è anche una macchina da eventi: matrimoni, vernissage, presentazioni di moda. Ma anche, più semplicemente, il posto dove alcuni scelgono di vivere la propria New York personale.
Una curiosità? Il Plaza dispone di residenze private vendute come immobili di lusso: c’è chi lo ha scelto non per una notte, ma per la vita.
7. Burj Al Arab – Dubai
È l’hotel che ha cambiato per sempre l’idea di lusso… e anche quella di skyline. Il Burj Al Arab non è solo un simbolo di Dubai: è una dichiarazione architettonica e culturale, che ha ridefinito i parametri dell’ospitalità nel mondo arabo e oltre.
Costruito su un’isola artificiale e progettato per assomigliare alla vela di un dhow, questo hotel incarna l’opulenza orientale portata al massimo livello. Oro, marmi, fontane danzanti, ma soprattutto un servizio che sembra quasi coreografato, tanto è preciso e personalizzato.
L’ambiente è spettacolare ma incredibilmente ordinato: ogni ospite ha il suo maggiordomo personale, i ristoranti si affacciano su viste da sogno e anche la lobby è una delle più alte al mondo, con cascate interne e colonne rivestite in oro 24k.
Frequentato da reali mediorientali, calciatori, star di Bollywood e top model internazionali, è spesso il punto di arrivo (o di partenza) per chi fa shopping di jet privati o ville da sogno nei quartieri più esclusivi di Dubai.
Curiosità? Il Burj è stato il primo hotel ad autodefinirsi “7 stelle”, un titolo non ufficiale ma perfettamente in linea con la sua ambizione.
8. Laucala Island – Isole Fiji
Immagina un’isola privata nel cuore dell’Oceano Pacifico, con spiagge bianche, cavalli che corrono liberi sulla sabbia, piantagioni di vaniglia e una natura intatta che avvolge tutto. Questo è Laucala Island, un resort che non ha bisogno di pubblicità perché è riservato solo a chi già lo conosce – o può permetterselo.
Acquistata da un magnate del settore alimentare, l’isola è stata trasformata in un ecosistema autosufficiente di lusso sostenibile: l’energia è green, i prodotti vengono coltivati in loco, gli chef cucinano solo con ingredienti raccolti sull’isola.
L’atmosfera è pura armonia: niente rumori, niente jet ski, solo il suono della natura e il lusso discreto di chi è abituato al meglio senza ostentazioni. Le attività spaziano dal golf progettato da David McLay Kidd, all’equitazione in riva al mare, passando per immersioni tra barriere coralline spettacolari.
Chi ci va? Bill Gates, Oprah Winfrey, DiCaprio, solo per citarne alcuni. Ma difficilmente li vedrai: qui si viene per sparire, non per essere visti.
Curiosità? Laucala è una delle poche isole al mondo dove ogni ospite ha a disposizione un intero team di personale dedicato… e un piano di fuga in elicottero.
9. Four Seasons – New York (Ty Warner)
Il Four Seasons di New York è una fortezza verticale di eleganza silenziosa. Nel cuore di Midtown Manhattan, questo indirizzo firmato dal leggendario Ty Warner (il creatore dei Beanie Babies) è un’oasi sospesa sopra il trambusto cittadino. Non ci sono insegne appariscenti né vetrine seducenti: chi lo sceglie sa dove andare… e perché.
Gli ambienti sono monumentali ma caldi: marmi italiani, legni africani, fiori freschi ovunque e un profumo d’ambra che ti accompagna tra i piani. La hall è sobria, silenziosa, illuminata da luce naturale, con un’aria da club privato. Ogni gesto del personale è calibrato e impeccabile, come in un rituale.
È l’hotel dei grandi nomi in visita a New York per affari o premi internazionali. Si vocifera che la suite più alta venga riservata a premi Nobel, famiglie reali e leader finanziari. Le celebrità amano il suo anonimato: Taylor Swift e Tom Cruise sono stati avvistati qui… ma mai fotografati.
Curiosità? La spa è una delle più riservate della città, e offre trattamenti “invisibili” per chi vuole rientrare in scena in perfetta forma… senza che nessuno se ne accorga.
10. Raj Palace – Jaipur
In India, ogni hotel di lusso aspira a essere un palazzo. Ma solo pochi sono nati davvero come regge reali. Il Raj Palace è uno di questi. Costruito nel 1727, è stato residenza di maharaja, ed è oggi uno degli alberghi più affascinanti e storici del continente asiatico.
Passeggiare nei suoi cortili significa camminare nella storia: affreschi restaurati a mano, sculture in marmo, mobili d’epoca, specchi veneziani e lanterne orientali convivono in un’atmosfera sospesa nel tempo, dove ogni stanza racconta un capitolo del passato.
Il Raj Palace è scelto da chi vuole immergersi nella magia dell’India imperiale. Non si viene qui solo per soggiornare, ma per vivere come in una favola orientale, tra cerimonie del tè, danze tradizionali, bagni profumati al gelsomino e cene nel cortile a lume di candela.
Celebrità del calibro di Nicole Kidman, Madonna e membri di case reali europee sono passati di qui durante le loro esplorazioni indiane.
Una chicca? L’hotel è anche un museo vivente: ogni salone e corridoio espone reliquie originali appartenute alla famiglia reale di Jaipur.
11. The Ritz-Carlton, Tokyo
Nel cielo di Tokyo, dove vetro e acciaio disegnano orizzonti sempre più futuristici, il Ritz-Carlton si erge come un rifugio verticale di eleganza silenziosa e cosmopolita. Occupando gli ultimi piani della Midtown Tower, regala una vista talmente ampia e nitida che, nelle giornate più limpide, si scorge perfino il Monte Fuji.
Questo non è un hotel che urla lusso. È uno di quei luoghi dove si cammina piano, si parla a bassa voce, si sorseggia tè matcha in ambienti ovattati di legno laccato e tessuti neutri. Gli spazi sono ariosi, essenziali, con un’estetica che fonde perfettamente il design giapponese al comfort internazionale.
È l’hotel preferito da attori e registi durante il Festival Internazionale del Film di Tokyo, ma anche da capi d’impresa e designer di fama globale. Si racconta che Bill Gates vi abbia trascorso intere settimane, scegliendolo come quartier generale per i suoi soggiorni in Asia.
Un dettaglio? Il bar del 45° piano serve cocktail con infusi artigianali e ghiaccio scolpito a mano, mentre lo chef al ristorante Hinokizaka riceve omaggi dai maestri di sushi di Tsukiji. Una vera ode al Giappone contemporaneo.
12. Cheval Blanc Randheli – Maldive
Nel cuore dell’atollo Noonu, a nord dell’arcipelago maldiviano, si cela un luogo dove il concetto di resort si dissolve e lascia spazio all’idea di “rifugio d’autore”. Il Cheval Blanc Randheli è molto più di un hotel: è una creazione del gruppo LVMH, ed è evidente in ogni dettaglio – dal design minimalista e sofisticato all’atmosfera profondamente rarefatta e couture.
Le ville sono immerse in una vegetazione tropicale curata con un’estetica quasi zen, sospese tra laguna e oceano aperto. La palette cromatica è tenue: bianco, sabbia, grigio perla. Il silenzio qui è parte del progetto, come anche l’acqua: tutto sembra fluire con una lentezza perfetta.
Amato da icone del mondo della moda – Gisele Bündchen e Karl Lagerfeld sono stati ospiti fedeli – è anche la destinazione prediletta per chi cerca Maldive con un’anima sartoriale. Nessuna invadenza, nessuna rigidità. Solo bellezza, tempo e privacy assoluta.
Curiosità? Il resort ha il suo yacht privato firmato Cheval Blanc, e organizza cene su isole deserte con tovaglie Hermès e vini selezionati da sommelier stellati.
13. Faena Hotel – Miami Beach
Faena non è semplicemente un hotel: è una dichiarazione d’arte, di stile e di intenti. Creato dall’eclettico imprenditore argentino Alan Faena insieme a Baz Luhrmann, il regista di Moulin Rouge, questo hotel sul lungomare di Miami è una scenografia permanente, dove ogni stanza, corridoio o lounge racconta una storia visiva potente.
Tappeti rossi, velluti, ori, colonne, murales, tori d’oro e dettagli teatrali sono ovunque. La lobby è un teatro dell’opulenza latino-americana contemporanea, mentre la spiaggia privata è un set per editoriali di moda e feste blindate.
Amato da artisti, collezionisti, cantanti e figure eccentriche, Faena ospita spesso VIP del mondo creativo: da Madonna a Lenny Kravitz, da Marina Abramović a Kanye West.
Un aspetto interessante? Il Faena non è solo hotel, ma parte di un vero e proprio “Faena District”, che include un centro d’arte, una fondazione, boutique d’avanguardia e un teatro per performance sperimentali. Soggiornare qui significa entrare in un ecosistema estetico, dove ogni elemento – anche la colazione – ha una firma.
14. Necker Island – Isole Vergini Britanniche
Necker Island è il sogno tropicale diventato proprietà privata. Acquistata e trasformata da Sir Richard Branson, fondatore del gruppo Virgin, è oggi una delle destinazioni più esclusive e irraggiungibili del pianeta. Qui non si soggiorna: si viene invitati.
L’atmosfera è quella di una villa di amici molto, molto benestanti. L’isola ospita un numero limitato di ospiti alla volta, ognuno dei quali è trattato come parte della famiglia. Cene sotto le stelle, sport acquatici illimitati, barbecue sulla spiaggia, yoga all’alba, immersioni con tartarughe e snorkeling nella barriera corallina fanno parte del programma quotidiano… ma senza mai sembrare organizzati. Tutto scorre con una naturalezza disarmante.
Tra gli habitué? Il jet-set tecnologico (da Elon Musk a Larry Page), ma anche rockstar e reali britannici. L’isola è stata teatro di ritiri spirituali, matrimoni ultraprivati e persino summit tra leader internazionali.
Curiosità? Branson la mise in vendita per scherzo negli anni ’70. Oggi è un laboratorio di sostenibilità e innovazione ambientale, con energia completamente rinnovabile e programmi di conservazione marina.
15. Aman Tokyo – Giappone
Nel cuore della città più veloce del mondo, Aman Tokyo è un tempo sospeso tra vetro, pietra, legno e silenzio. Situato ai piani alti della Otemachi Tower, questo rifugio urbano firmato Aman è come un tempio zen immerso nel cielo.
Tutto qui è ridotto all’essenziale, ma con un’eleganza quasi spirituale: fiori ikebana, pareti scure, tatami, pannelli shoji che separano gli spazi come veli leggeri. La luce filtra dalle finestre altissime e trasforma l’intera struttura in una lanterna moderna sospesa su Tokyo.
L’Aman è la scelta naturale per chi vuole Tokyo senza il suo rumore: artisti, filosofi, architetti, imprenditori in cerca di concentrazione. Anche Benedict Cumberbatch e Sofia Coppola sono stati avvistati, sempre con quella discrezione che qui è legge.
Curiosità? La spa è una delle più grandi del Giappone, con piscina a sfioro con vista sui grattacieli e rituali che fondono medicina tradizionale giapponese e benessere contemporaneo. Aman Tokyo è più esperienza interiore che soggiorno.
16. Villa La Cupola – The Westin Excelsior, Roma
Nel cuore della Roma più aristocratica, tra Via Veneto e la Dolce Vita, sorge il Westin Excelsior, simbolo di eleganza senza tempo. Ma è salendo i suoi piani che si scopre la sua anima più teatrale: Villa La Cupola, incastonata come un tesoro nascosto nella sommità dell’edificio.
Questo non è un hotel che urla lusso, lo sussurra. L’atmosfera dell’Excelsior è fatta di storia, profumo di legno lucidato, stucchi e lampadari, camerieri in livrea e porte che sembrano appartenere a un’altra epoca. Gli ospiti si muovono tra le sale con il passo lento di chi non ha nulla da dimostrare.
Celebrità, regnanti e grandi famiglie italiane hanno reso questo luogo un punto di riferimento. La sua posizione strategica lo ha reso il quartier generale di produzioni cinematografiche, eventi istituzionali e soggiorni d’élite, mantenendo sempre quel tocco di charme romano che fa sentire tutto più leggero, più umano, più vivo.
Curiosità? I saloni affrescati della cupola sono ispirati alla Cappella Sistina, con affreschi realizzati da artigiani italiani in anni di lavoro meticoloso. E in molte delle stanze si trovano ancora i telefoni a disco originali, restaurati con cura maniacale.
17. Mandarin Oriental, Bangkok
Affacciato sul fiume Chao Phraya, il Mandarin Oriental di Bangkok è una leggenda dell’ospitalità asiatica. Da oltre 150 anni accoglie viaggiatori illustri da tutto il mondo, mantenendo intatta un’aura di fascino coloniale, eleganza orientale e servizio impeccabile.
Qui il tempo ha una qualità diversa. Ci si muove tra padiglioni in teak, giardini tropicali curati come templi, verande dove si serve il tè pomeridiano con porcellane finissime. L’atmosfera è dolce e silenziosa, il personale conosce ogni ospite per nome e ogni gesto è calibrato con una grazia che non si insegna.
È l’hotel dove soggiornavano Joseph Conrad, Somerset Maugham e Graham Greene, e dove oggi si incontrano attori, stilisti e imprenditori internazionali che rifiutano l’anonimato degli hotel di catena. Angelina Jolie, David Beckham e Giorgio Armani sono solo alcuni dei frequentatori abituali.
Curiosità? L’hotel ospita la celebre Author’s Wing, dove ogni suite è dedicata a uno scrittore che vi ha soggiornato. È anche sede della più prestigiosa scuola di cucina thailandese per stranieri, un vero fiore all’occhiello del gruppo Mandarin Oriental.
18. Badrutt’s Palace – St. Moritz, Svizzera
Nella cornice immacolata delle Alpi Engadinesi, tra laghi ghiacciati e boschi innevati, sorge un castello che sembra uscito da un sogno invernale: il Badrutt’s Palace, vera e propria istituzione del lusso europeo dal 1896. Il suo profilo elegante domina St. Moritz come un guardiano silenzioso del tempo, mantenendo viva un’atmosfera da Grand Tour ottocentesco, fatta di camini accesi, tè serviti con guanti bianchi e sguardi dietro lenti fumé.
Qui il lusso non è ostentato, ma respirato. Ogni gesto è calibrato con una grazia che si è tramandata di generazione in generazione, e l’accoglienza è regale nel senso più classico del termine.
È tra queste mura che ha soggiornato Aristotele Onassis, grande amante delle atmosfere alpine. Si dice che arrivasse d’inverno con valigie di coccodrillo, bottiglie di whisky personale e un entourage selezionatissimo. Pare che avesse una passione per il bar del Palace, dove amava intrattenersi a lungo davanti al caminetto acceso, sempre seduto allo stesso tavolo, con vista sulle montagne.
Ma Onassis non era il solo: Charlie Chaplin, Audrey Hepburn, Alfred Hitchcock, Marlene Dietrich… tutti hanno calcato i tappeti del Badrutt’s, trasformandolo in un crocevia tra aristocrazia europea, jet set hollywoodiano e vecchia nobiltà svizzera.
Ancora oggi, le sale comuni sembrano sospese nel tempo: velluti rossi, boiserie scure, quadri d’epoca, e una musica soffusa che accompagna conversazioni senza tempo.
Curiosità? Ogni inverno, durante la celebre gara di polo su ghiaccio sul lago di St. Moritz, il Badrutt’s si trasforma nel vero cuore dell’evento: cene di gala, feste segrete, balli in maschera e trattative d’affari si intrecciano tra saloni dorati e sigari rari.
Chi vi soggiorna non cerca solo neve o comfort: cerca un mondo che altrove non esiste più, e che qui, miracolosamente, resiste.
19. One&Only Gorilla’s Nest – Ruanda
Avvolto dalla foresta nebbiosa dei Virunga, il One&Only Gorilla’s Nest è molto più di un hotel: è una porta sul cuore dell’Africa, dove l’ospitalità di lusso incontra la potenza bruta della natura. Questo rifugio esclusivo si nasconde tra gli eucalipti, alle pendici di un vulcano, ed è pensato per viaggiatori consapevoli, curiosi, profondamente in cerca di significato.
Qui si viene per un motivo preciso: incontrare i gorilla di montagna nel loro habitat naturale, accompagnati da guide esperte e con il rispetto che si deve alle creature leggendarie. Ma è nel ritorno al lodge che inizia la vera esperienza: caminetti accesi, cene gourmet con ingredienti locali, spa nel verde, e silenzi rari, profondi.
È il rifugio ideale per chi ha già visto il mondo e ora cerca la verità. Vi hanno soggiornato celebrità come Ellen DeGeneres, Leonardo DiCaprio e Bill Gates, ma sempre in punta di piedi, nel massimo rispetto del contesto.
Curiosità? Parte dei ricavi dell’hotel vengono reinvestiti in progetti di conservazione e sostegno alle comunità locali, in un perfetto equilibrio tra lusso e sostenibilità.
20. The Bulgari Resort – Dubai
Incastonato su una penisola a forma di cavalluccio marino, il Bulgari Resort di Dubai è una galleria di design e lusso sartoriale firmata Made in Italy. Realizzato dallo studio di Antonio Citterio, è la sintesi perfetta tra minimalismo contemporaneo, comfort assoluto e un’eleganza scolpita nei dettagli.
L’atmosfera è rarefatta, dorata, silenziosa. Le linee architettoniche pulite si riflettono su piscine a sfioro, i profumi sono delicati e sofisticati, il personale si muove con discrezione e impeccabilità. Qui si respira un lusso senza eccessi, misurato, quasi intimo, anche quando si è circondati da yacht ormeggiati nel marina privato.
Amato da celebrità internazionali, influencer e designer, è uno degli indirizzi preferiti da Tom Ford, Bella Hadid e Naomi Watts durante la Dubai Fashion Week o eventi privati. La spa firmata La Mer è un punto di riferimento per trattamenti viso e corpo di ultima generazione.
Curiosità? Il ristorante italiano guidato da Niko Romito è tra i più ambiti del Golfo, e l’intero resort è progettato per evocare la quiete e la luce delle ville romane sul Mediterraneo, trasportate nel cuore pulsante degli Emirati.
Un viaggio che va oltre la destinazione
Ci sono alberghi che non si dimenticano. Non per il numero di stelle o per la grandezza della piscina. Ma per le sensazioni che sanno risvegliare, per la quiete che sanno donare, per la cura invisibile che accompagna ogni gesto, ogni passo, ogni sguardo.
In questa selezione abbiamo attraversato continenti, epoche, filosofie di accoglienza. Abbiamo camminato sotto affreschi italiani, sorseggiato cocktail in bar sospesi sull’oceano, vissuto il silenzio di una foresta africana e la luce dorata di una cupola in marmo. Abbiamo raccontato luoghi dove il lusso si intreccia con la memoria, il design, l’identità culturale, fino a diventare un’arte.
Ma ciò che li unisce, oltre ai nomi illustri e agli arredi impeccabili, è qualcosa di più sottile: la capacità di farci sentire parte di qualcosa di raro, esclusivo, irripetibile.
Perché soggiornare in uno di questi hotel non significa solo “dormire in un posto bellissimo”. Significa portarsi via un pezzo di mondo che somiglia a un sogno.
E, una volta tornati, non si è più gli stessi.